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dc.contributor.author | Peris Blanes, Jaume | |
dc.date.accessioned | 2018-11-22T13:21:42Z | |
dc.date.available | 2018-11-22T13:21:42Z | |
dc.date.issued | 2017 | es_ES |
dc.identifier.citation | Peris Blanes, Jaume. (2017) "Ardono le mie unghie e i miei pori'. Il corpo violentato nella letteratura testimoniale cilena". Letteratura di testimonianza in America Latina. (Emilia Perassi y Laura Scarabelli, edas.) Milan: Mimesis Edizioni. | es_ES |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/10550/68013 | |
dc.description.abstract | Pinochet (1973-1990) il corpo dei detenuti occupa uno spazio d’eccezione. Non c’è da sorprendersi, se si considera che era stata la logica stessa della repressione a porre il corpo al centro della propria strategia politica, produzione discorsiva e pratica militare. Né si tratta certo di una novità, visto che molti dei regimi repressivi che hanno fatto ricorso a retoriche massimaliste e a politiche del terrore hanno collocato il corpo nel fulcro delle loro strategie discorsive e militari; nel caso cileno, tuttavia, tale presenza ha intrapreso un percorso specifico, che molte delle testimonianze dei sopravvissuti alla violenza hanno cercato di rappresentare in diversi modi. In primo luogo, i discorsi del regime militare hanno posto il corpo e le sue patologie al centro della loro rete metaforica, rendendolo un’immagine perfetta per giustificare le proprie misure repressive e politiche economiche. Per questo si parlava della necessità di «extirpar el cáncer marxista» e di un intervento chirurgico per risanare le sorti della nazione, paragonando le cupole militari a chirurghi che dovevano dissezionare il corpo del Paese per eliminare tutti gli elementi che ne impedivano il corretto funzionamento. Questa retorica collocava i militari in una posizione di legittimazione: quella di coloro che, votati a un bene superiore, erano autorizzati a compiere un male necessario nonostante ciò implicasse, letteralmente, macchiarsi le mani di sangue e provocare dolore. | es_ES |
dc.language.iso | es | es_ES |
dc.subject | Testimonio | es_ES |
dc.subject | cuerpo | es_ES |
dc.subject | Chile | es_ES |
dc.subject | Violencia | es_ES |
dc.subject | Dictadura | es_ES |
dc.title | 'Ardono le mie unghie e i miei pori'. Il corpo violentato nella letteratura testimoniale cilena. | es_ES |
dc.type | book part | es_ES |
dc.identifier.idgrec | 075379 | es_ES |