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The ongoing climate transformation presents new opportunities – as well as new risks – for the banking and financial system: the factors that contribute to climate change may be reflected in that sector, which could be exposed to different types of climate risk. From a “macroprudential” point of view, it must be accounted for how in recent times regulators have been pushing for initiatives to develop common models to assess vulnerabilities to climate risk and to enhance climate scenario analysis. The choice of soft-law tools and the trend toward a preference for a risk-based approach make it possible, on the one hand, to be able to adapt regulation to the fluidity and aleatory nature of the subject matter and, on the other, to ensure a prompt and precautionary response to possible systemic shocks resulting from a improper internalization of climate risks. From an internal management point of view, meanwhile, bank officers must ensure that the risk management function includes climate and environmental factors in assessing exposure to various risks, as well as in monitoring them. Thus, the system opens up to new liability phenomena, especially to third parties who are the bearers of non-pecuniary interests related to respect for the environment. The Earth claims our attention: savings (art. 47 cost.), but actually the whole banking activity as an expression of economic freedom (art. 41 cost.), should relate to the preservation of the environment, biodiversity and ecosystems (art. 9 cost.).; La trasformazione climatica in atto presenta nuove opportunità – così come nuovi rischi – per il settore bancario e finanziario: i fattori che concorrono al cambiamento climatico possono riflettersi su tale sistema che può trovarsi esposto alle diverse tipologie di rischio climatico. Da un punto di vista “macroprudenziale”, si deve dar conto di come in tempi recenti i regolatori abbiano spinto verso iniziative di sviluppo di modelli comuni per la valutazione delle vulnerabilità al rischio climatico e per potenziare l’analisi degli scenari climatici. La scelta di strumenti di soft law e la tendenza alla predilezione di un approccio basato sul rischio consentono, da un lato, di poter adattare la normazione alla fluidità e alla aleatorietà del tema e, dall’altro, di assicurare una pronta e precauzionale risposta ai possibili shock sistemici derivanti da una cattiva internalizzazione dei rischi climatici. Da un punto di vista di gestione interna, invece, gli esponenti bancari sono i deputati ad assicurare che la funzione di risk management comprenda anche i fattori climatici e ambientali nella valutazione dell’esposizione ai vari rischi, nonché nel loro monitoraggio. Il sistema si apre pertanto a nuovi fenomeni di responsabilità, soprattutto nei confronti dei terzi, i quali sono potenziali portatori di interessi non patrimoniali connessi al rispetto dell’ambiente. La Terra reclama la nostra attenzione: il risparmio (art. 47 cost.), ma in realtà l’attività bancaria tutta quale espressione della libertà economica (art. 41 cost.), non può oggi non relazionarsi con la preservazione dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi (art. 9 cost.).
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